Paolo Croci
Gli Amici del Teatro - Settanta anni di tradizione a Mozzate
La Compagnia femminile di San Martino
Anche la filodrammatica femminile ebbe un seguito fino al 1968, grazie al nuovo teatro e all'attività instancabile della regista, suor Pierina.
La sua attività teatrale era vivacemente interessata alla vita dell'Oratorio e dell'Asilo: gli spettacoli venivano fatti in concomitanza con le feste degli Oratorio con le solennità più importanti. La scelta dei testi, tuttavia, non fu più solo religiosa o storica: pur rispettando i gusti particolari dell'adolescenza e della giovinezza femminile tipici degli anni Sessanta, suor Pierina propose al pubblico spettacoli che avevano in sé una tensione di ricerca, al di là dei sentimenti immediati. Anzi, uno di essi, rappresenterà una vera e propria rottura con la tradizione, seppure in misura circoscritta: nel 1965 fu proposto Corso Roma 43, un giallo di carattere poliziesco recitato da una Compagnia mista. Infatti accanto alle attrici, per la prima volta, apparve in scena un ragazzo, nelle vesti del marito della protagonista.
Ma anche gli altri spettacoli della Compagnia furono innovativi, a partire da Fiore di loto, un delicato dramma ambientato in Giappone, C.S.A. 21. Uno di essi, in particolare volle essere scenograficamente maestoso. Il 28 febbraio 1968 fu presentata nel teatro "Europa" la terza edizione de La Zingara del Volga. Fu un grandissimo successo sia per il testo, ormai un classico del teatro mozzatese, sia per la recitazione, che per l'accuratezza delle scene e dei costumi. Suor Pierina scrisse addirittura alla RAI per chiedere consigli sul come ottenere l'effetto neve. L'ente televisivo rispose suggerendo numerose proposte, tutte accomunate da un unico denominatore: costavano troppo per le esigue risorse con cui venivano realizzati gli spettacoli. Si misero da parte, così, le faraoniche idee e l'effetto neve venne realizzato molto più semplicemente; forse risultò meno suggestivo, ma certamente non mandò al lastrico i singoli componenti della Compagnia.
Nel 1969 arrivò la nuova generazione di attrici. Suor Pierina lasciò la direzione dei lavori a Carmen Folcio che, con Raffaele del Vecchio, curò la regia di uno spettacolo ambientato ai tempi della seconda guerra mondiale La donna forte, nel quale recitarono per la prima volta alcune giovani: Fernanda Zampini, Ginetta Melesi e Agnese Gorla. Dal 1970 questa Compagnia si limiterà ad accompagnare il cammino dell'Asilo curando allestimenti soprattutto per la Festa della Mamma: il primo di essi fu una serie di atti unici tra i quali si ricorda Il più piccolo granello di sabbía, che vide l'estemporanea presenza di Luigi Farioli e Bruno Invernizzi, allora adolescenti.