Carissima sorella

elaborazione del testo di Dolores Fusetti e Luigi Farioli

basata sulle lettere e cartoline dal fronte russo

scritte da un cittadino mozzatese nel periodo 1941-1942

e sul memoriale di un reduce dalla campagna di Russia

 

Rappresentato a Mozzate il 25 aprile 2004

Regia di  Luigi Farioli 

Con  Shirley Beretta, Mariagrazia Zangrandi, Lucio Simonetto, Michele Di Lucchio

Foto di scena

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Mario Zampini - disperso sul fronte RussoCarissima sorella

Mario Zampini, cittadino mozzatese, si trovò a combattere sul fronte Russo dal 1941 al 1942, in questi anni tenne una corrispondenza con la sorella Giovannina. Circa quaranta lettere e cartoline che la nipote Carmen ha raccolto e che ci ha concesso l'autorizzazione alla lettura e alla pubblicazione su queste pagine, oltre che all'adattamento teatrale. Queste lettere sono l'unico ricordo di suo zio Mario, zio che non ebbe mai la possibilità di conoscere perché non fece mai ritorno dalla Campagna di Russia.

Carissima Sorella, non è uno spettacolo teatrale ma una 'rappresentazione commemorativa' basata su alcune delle lettere scritte da Mario Zampini e sul memoriale di un cittadino di Carbonate: Franco Frontini, anch'egli combattente sul fronte russo che, fortunatamente, fece ritorno a casa.  

Una pagina delle lettere di Mazio ZampiniSono lettere semplici che trasmettono solo il bisogno per le necessità di tutti i giorni ma da cui traspare, sopratutto, il desiderio di far ritorno presto a casa dai propri cari per poterli riabbracciare e condividere con loro gli affetti e la propria vita.

Purtroppo, di Mario Zampini, non si seppe più nulla, nonostante tutte le ricerche fatte dai propri familiari ancora oggi risulta 'disperso'.

Questa rappresentazione non ha nessuna pretesa storica, e tanto meno politica, ma vuole semplicemente tenere viva la Memoria ed il Ricordo. Si inquadra in quel Progetto 25 Aprile che la Compagnia Percorsi Teatrali ha intrapreso e sta portando avanti con la collaborazione dell'Assessorato alle Attività Culturali di Mozzate e l'A.N.P.I. sezione dei comuni del Seprio. 

Vogliamo ricordare il sacrificio di tanti cittadini Mozzatesi che non fecero più ritorno dai campi di battaglia. Tenere viva la Memoria per riscoprirne il Valore che in essa è contenuto.

Carissima sorella, è solo la 'bozza' di una rappresentazione più ampia ed articolata nella durata e nel testo che intendiamo costruire e rappresentare in futuro. 

Franco Frontini

Ricordi di guerra e di prigionia

la campagna di Russia 1940/1945

da Carbonate a Pakta-Aral

(...)

Ricordi? Ne ho tanti, e tutti tristi.

Una volta in quattro o cinque stavamo portando fuori dalla baracca uno che era morto. Lo avevamo legato con una cintura, e con un pezzo di legno lo trascinavamo, quando a un tratto abbiamo visto uscire da una tasca dei pantaloni un pezzo di pane, che quel povero cristo non aveva fatto in tempo a mangiare. Allora abbiamo lasciato il morto e ci siamo buttati sopra quel pezzo di pane, azzuffandoci per prenderlo.

Quello di trovare qualcosa per sopravvivere è stato il nostro unico pensiero, si può dire, durante quei tre anni. Si pensava: "Che cosa mangerò oggi? E che cosa mangerò domani? E dopo domani troverò qualcosa da mangiare?" e allora ci veniva in mente con rimpianto quando a casa qualche volta aprivamo un cassetto e ci trovavamo almeno una michetta di pane. E pensare che magari la lasciavamo andare a male, perché da mangiare a casa non ci è mai mancato, anche se non eravamo ricchi.

(...)

Quanta gente ho visto morire! Il primo morto l'ho visto quando eravamo ancora sul Don. Era un soldato bolognese, mi pare, che mi sono sentito cadere addosso, colpito dai Russi. "Santo cielo - ho detto in quel momento - Ma perché è morto questo qua? Per che cosa? E poi neanche lo ricorderanno; nessuno si ricorderà ne di lui ne di noi che siamo qua".

dal memoriale di Franco Frontini, reduce dalla Campagna di Russia

(per gentile concessione)

Cartolina di Mario Zampini alla sorella Giovannina