Sabato 30 gennaio 2010
ore 21,00
c.so Vittorio Emanuele II, 45 - Vigevano (PV)
ingresso libero
prenotazione obbligatoria:
TEATRO CAGNONI : 0381- 82242 - Dal martedì al sabato, dalle 17,00 alle 20,00 (prenotazioni a partire dal 26 gennaio 2010)
Compagnia PERCORSI TEATRALI
presenta
LA COLPA DI
ESSERE NATI
in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico
e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti
basato sulle testimonianze di Goti Bauer, Liliana Segre, Giuliana Tedeschi
sopravvissute ai campi di sterminio nazisti
con
Andrea Molteni
Carla Mantegna
Cristina Gambino
elaborazione del testo e regia di
Luigi Farioli
a seguire
La Compagnia Teatrale IL MOSAICO di Vigevano
presenta
I VINCITORI
di Salvatore Poleo
Testo teatrale che muove su due piani: uno parallelo su cui si snodano le storie di un soldato italiano che racconta le sue drammatiche esperienze durante la campagna di Russia e quella di una donna tedesca che si trova ad affrontare l’orrore di un esercito invasore che con la forza della vittoria si vendica sulla popolazione civile. Nell’altro piano, più metafisico, i due personaggi, che non entrano mai in rapporto fra loro, interagiscono con una figura che riassume in sé le caratteristiche del militarismo più becero.
LA COLPA DI ESSERE NATI
Un filo spinato attraversa tutta la scena. Un filo spinato, che forse esiste ancora oggi a separare chi ha subito quelle atrocità da chi, vinto dall’indifferenza o dai luoghi comuni, non si preoccupa più di ricordare un passato "ormai lontano".
Basato sulle testimonianze di tre sopravvissute ai lager nazisti: Goti Bauer, Liliana Segre e Giuliana Tedeschi, la narrazione drammatica è affidata ad un narratore e a due Testimonianze. Attori-testimoni, che prestando la loro Voce a tutti quei milioni di ebrei che la follia umana ha saputo brutalmente soffocare, vogliono in questo modo restituirla e riportarla alla memoria attraverso il teatro.
La colpa di essere nati non è uno 'spettacolo' teatrale ma una rappresentazione commemorativa per ricordare, tenere viva la Memoria, non chiudere gli occhi su quella che è stata la più grande tragedia del ventesimo secolo.
Shoah è un vocabolo ebraico che significa catastrofe, distruzione. Esso è sempre più utilizzato per definire ciò che accadde agli ebrei d'Europa dalla metà degli anni Trenta al 1945 e in particolar modo nel quadriennio finale, caratterizzato dall'attuazione del progetto di sistematica uccisione dell'intera popolazione ebraica.
Shoah e foibe: parole e visioni per ricordare
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