Glossario teatrale

Le forme del teatro

A B C D E F G H
I L M N O P Q R
S T U V W Y Z  

 

 

A

Americana - L'americana è il nome che si dà al supporto che regge i riflettori. Può essere nascosta o a vista per gli spettatori, posizionata su delle torrette o supporti ai lati del palcoscenico o appesa con dei tiri alla graticcia del palcoscenico e dunque pendere dall'alto. 

A parte - È la battuta che un attore dice rivolto al pubblico o fra sé e sé senza che, per consolidata convenzione, venga "sentita" dagli altri personaggi. Spesso gli "a parte" richiedono una recitazione e una illuminazione particolare. Talvolta gli "a parte" si arricchiscono di significato, assumono un valore fortissimo per la comprensione del testo e dei personaggi. In questo senso esemplare è il fluviale dramma di Eugene O'Neill Strano interludio dove gli "a parte" (in questo caso chiamati stream of consciousness, corrente di coscienza), si dilatano talmente da assumere il valore di un testo spesso contrapposto a quello che i personaggi dicono in modo palese. 

Applauso - Normalmente si applaude alla fine di uno spettacolo o di ogni atto o di ogni scena secondo il gradimento più o meno accentuato che il pubblico può avere per il testo, la regia, gli interpreti. L'applauso può anche essere di sortita e segnala il benvenuto che lo spettatore tributa a un suo beniamino. Può essere di ammirazione per la performance di un interprete e solitamente scoppia alla fine di un monologo, di una tirata, Può essere ironico e allora ha lo stesso valore di un fischio. 

Arcoscenico - È la parte superiore, spesso curva, che delimita lo spazio scenico, in questo caso il palcoscenico, nei confronti della platea. 

Atto - Uno spettacolo può essere composto di uno o più atti. Nel primo caso si dice che è un atto unico; nel secondo gli atti sono spesso separati gli uni dagli altri da un intervallo che permette di cambiare le scene o di dare agli spettatori un po' di riposo. 

Attore - L'attore è colui che recita su di un palcoscenico, di fronte a un pubblico. La sua funzione, caricata di sacralità -era il vero e proprio officiante di un rito- aveva un'importanza fondamentale nella tragedia greca. Si fa risalire a un attore nomade, il mitico Tespi, l'invenzione di un primordiale palcoscenico su cui recitare le composizioni poetiche dei grandi autori. Sempre al tempo della tragedia greca si definiscono i ruoli: il primo attore, il secondo attore, il terzo attore. La funzione dell'attore sia comico che tragico è molto importante anche nel teatro romano, dove i primi attori erano di origine etrusca, ma perde la sua influenza nel corso del Medio Evo. Per ritrovare la stessa centralità della figura dell'attore bisognerà aspettare il Rinascimento, il teatro elisabettiano al tempo di Shakespeare. Fare l'attore insomma, non ha mai avuto le stesse caratteristiche nel corso della storia del teatro. Definizioni come attore romantico, attore borghese, per esempio, hanno un senso molto preciso e significano un modo particolare di recitare, di essere. Moltissimi grandi rinnovatori della scena, qualsiasi siano i tempi in cui sono vissuti, persuasi dell'importanza del ruolo dell'attore hanno dedicato alla sua arte importanti studi e riflessioni, talvolta addirittura dei "metodi" veri e propri. 

Attrezzista - Colui che sotto la supervisione del direttore di scena, è responsabile del controllo e dello spostamento degli oggetti (per esempio un tavolo, i piatti, una poltrona) che si trovano sulla scena. I teatri più importanti come il Piccolo Teatro hanno una loro attrezzeria dove si conservano gli oggetti che sono serviti per spettacoli che possono essere ripresi o che possono essere riciclati per altri. Le compagnie e i teatri meno importanti spesso si rivolgono a laboratori specifici o a depositi, come il celebre "Attrezzerie Rancati", dove si può trovare di tutto. 

 

 

B

Balconata - Posta sopra la platea, detta anche galleria (nei teatri lirici equivale al loggione) contiene posti solitamente collocati a gradinata. 

Barcaccia - Palco di ampie dimensioni, posto lateralmente a fianco del palcoscenico. La barcaccia è stata molto importante nel teatro di rivista: lì prendevano posto i veri conoscitori del genere, i fan delle soubrettes. Oggi l'unico teatro a Milano ad avere ancora la barcaccia è il Nuovo. 

Battuta - E' formata dalle parole e dalle frasi recitate dagli attori durante un dialogo a due o più persone. Una battuta può essere seguita da una pausa più o meno lunga, per sottolineare la battuta stessa. Una battuta può anche essere detta male. In questo caso si dice "buttare via" una battuta.

Bilancia - Sostegno di proiettori per illuminare dall'alto la scena. 

Bilancio - Gioie e più spesso dolori di un teatro o di una compagnia teatrale, il bilancio può essere passivo, quando è in perdita, attivo quando c'è un guadagno. Il bilancio, che allinea le entrate e le uscite ed è costituito da diverse voci, può essere stagionale, parziale, complessivo, di previsione (e in questo caso è anche chiamato preventivo) di chiusura dell'attività e in questo caso si chiama consuntivo. 

Birignao - Recitazione sofisticata tutta centrata sulla varietà di toni, sulle modulazioni magari eccessive per sottolineare sentimenti come la commozione, l'angoscia, le lacrime. Il maggior esperto del genere, Orio Vergani, sosteneva che fosse una parola di origine bolognese. 

Bis - È una parola usata in tutte le lingue del mondo, popolare soprattutto nel teatro musicale e nell'opera quando il pubblico richiede a viva voce ai suoi beniamini non tanto di ripetere qualcosa quanto di esibirsi ancora. Nel teatro di prosa il bis si richiede solo ai grandi mostri sacri, magari nel corso della loro esibizione in una vera e propria serata d'onore o alla fine di uno spettacolo. 

Boccascena - Altezza e larghezza dello spazio aperto che delimita il palcoscenico nei confronti della platea. 

Borderò - Incassi di una serata, separati dal diritto di autore e dalle imposte. È il documento che controlla la SIAE, la Società Italiana degli Autori, che lo firma attestandone la regolarità. 

Botteghino - È la biglietteria di un teatro. L'esaurito di botteghino, cioè la vendita totale di tutti i biglietti disponibili per uno spettacolo è il sogno di tutti i teatranti. Eterno nodo del contendere fra i teatri sovvenzionati e che si reggono sull'abbonamento e le compagnie che invece si basano sulla sola vendita dei biglietti (oggi peraltro quasi nessuno). In inglese il botteghino viene chiamato box office, da cui discendono altri termini ormai entrati in uso: la legge del box office, sbancare il box office, ecc. 

Buca - Quando c'è è posta al centro del palcoscenico, al proscenio. Lì nel teatro all'antica italiana si metteva il suggeritore il cui compito era quello di intervenire per cercare di superare i vuoti di memoria degli attori. La buca del suggeritore ha avuto un senso quando si andava in scena con poche prove, spesso raffazzonate. La buca del suggeritore è stata eliminata d'imperio nel teatro italiano, subito dopo la guerra quando si affermò anche presso di noi il ruolo del regista. Effettivamente la presenza così palpabile del suggeritore rompeva un processo d'identificazione, quell'abbraccio magico che avvolgeva il pubblico. Ma la figura del suggeritore non è sparita dal nostro teatro. Oggi, infatti, il suggeritore sta in quinta, nascosto agli spettatori. La storia del teatro è piena di gustosi aneddoti legati al rapporto fra attori e suggeritori. 

Buttafuori - Funzione in disuso in teatro, ma molto importante nelle discoteche dove il buttafuori ha il compito di regolare o d'impedire l'accesso o, letteralmente, di buttare fuori le persone moleste. Oggi in teatro, il compito che era del buttafuori viene ricoperto dal direttore di scena, che dà -come si dice in gergo- il "quarto d'ora" agli attori, seguito dal fatidico "chi è di scena".

 

C

Cambio - Raramente uno spettacolo si svolge in una scena fissa. Quando ciò non avviene ci sono i cambi di scena che normalmente avvengono nell'intervallo fra un atto e un altro o durante un buio. Importanti sono anche i cambi luce, significativi per restituire il tempo, l'ora ma anche la chiave psicologica di uno spettacolo. I cambi sia di scena (con l'aiuto dei così detti servi di scena), che di luci (ormai negli spettacoli più impegnativi sono computerizzati) che di costume possono avvenire anche a vista. 

Camerino - È il locale in cui gli attori indossano il costume di scena, si truccano, prima dello spettacolo e nel quale poi, al termine della recita, rimettono i loro vestiti dopo essersi fatti una doccia. Sui camerini, che possono essere singoli o comuni, si è sviluppata una vera e propria letteratura. Ci sono attori che parecchio tempo prima dello spettacolo arrivano per spogliarsi metaforicamente della quotidianità e incontrare il proprio personaggio. Il grande Stanislavskij ci racconta che così si comportava Tommaso Salvini. In tempi più recenti così facevano famosi uomini di teatro come Eduardo e come Tino Carraro. I camerini del Piccolo Teatro hanno una storia tutta particolare: quando in via Rovello risiedevano le milizie fasciste di Ettore Muti, questi locali erano celle di tortura. Grassi e Strehler, quando vi entrarono per la prima volta, trovarono i muri ancora sporchi di sangue e coperti di scritte disperate. 

Cantinella - È un'asta lunga normalmente quattro metri. Viene usata dai macchinisti nella costruzione delle scene, ma può anche pendere dal soffitto del palcoscenico legata a funi per appendervi quinte o riflettori. 

Capocomico - Figura tipica del teatro all'antica italiano. Il capocomico, personaggio che si ritrova in alcuni drammi pirandelliani, ormai non esiste più. Il suo ruolo nelle compagnie private, infatti, è stato preso, su imitazione del teatro americano, dal produttore. Caratterista 

Caratterista - Attore non protagonista specializzato in ruoli di personaggi a tutto tondo, ben definiti. Per esempio la signora grassa, il balbuziente, il ragazzo con i brufoli, ecc. 

Cartellone - Programma di una compagnia, di un teatro, di una rassegna, di un festival. È la "carta d'identità" delle scelte di un gruppo, di un direttore artistico. 

Chiamata - Sono gli applausi che richiamano in scena gli attori alla fine di uno spettacolo. Anche un attore singolo può essere di "chiamata": il che significa che è molto popolare, che attira il pubblico e, si presume, i suoi applausi. 

Clacque - Parola di origine francese che definisce degli spettatori un po' speciali che non pagano il biglietto e il cui compito è quello di applaudire lo spettacolo, di sostenere la prova di un attore. C'è stato un tempo in cui la claque poteva garantire la fortuna di un autore e di un lavoro teatrale. Oggi la claque è caduta in disuso, e quando la si usa ancora, ci si accorge subito della sua presenza perché i giovani claquers non hanno l'abilità e l'esperienza dei vecchi. 

Commedia - Un testo che presuppone il lieto fine o perlomeno il divertimento anche se qualcuno ci lascerà spesso le penne. La commedia come genere satirico nasce in Grecia e si distingue dalla tragedia non solo per l'argomento ma anche per la recitazione, i costumi, ecc. Si può tranquillamente dire però che ogni epoca ha la sua commedia e che il genere ha subito nei secoli varie evoluzioni. Oggi con molto pressappochismo si usa il termine in modo generico per indicare il teatro di un autore non importa se divertente o drammatico. 

Compagnia - L'insieme degli attori professionisti che si riunisce sotto l'egida di un capocomico o produttore. La prima compagnia nasce a Padova nel 1545. Importanti sono poi state le compagnie dei comici dell'arte che si sono sparse per tutta Europa. È difficile che una compagnia privata abbia una sede stabile. In questo caso si chiama compagnia di giro, termine che sta a significare le tournée che la compagnia compie toccando città diverse. 

Comparsa - Chi partecipa a uno spettacolo senza pronunciare una battuta, pur essendo vestito e truccato. Un tempo anche gli spettacoli teatrali avevano un alto numero di comparse. Oggi però questo lavoro ha spazio solo nella grandi produzioni operistiche, nel teatro d'operetta e nel cinema. 

Controscena - L'azione muta che sviluppa un attore contemporaneamente a quella parlata dall'altro attore. Ci sono attori abilissimi nelle controscene che spesso usano per attirare su di sé l'attenzione del pubblico rubando la scena a chi recita con loro. 

Copione - Testo su cui si lavora durante le prove di uno spettacolo. Sul copione viene segnato tutto, dalle pause al cambiamento di luci, alle posizioni degli attori in scena, ai gesti da compiere, ecc. Non tutti i copioni portano le medesime annotazioni e così gli attori segneranno sul loro copione le cose che riguardano il loro personaggio, i tecnici delle luci i cambiamenti di illuminazione al momento e alla battuta precisa in cui vanno fatti. Il copione che porta tutte le annotazioni è quello del regista. 

Coro - Parte fondamentale della tragedia greca nella quale l'autore esprimeva il suo punto di vista o quello della gente comune. Il coro era composto di parti recitate e cantate dai coreuti tutti insieme. Solo il corifeo aveva delle battute singole.

Costume - Abito di scena (ma può anche comprendere cappello, guanti, scarpe, camicie ecc.), che può essere d'epoca o contemporaneo. 

Costumista - Chi in accordo con il regista e lo scenografo disegna i costumi, scegliendone i tessuti e i colori. Il costumista (o la costumista) sovrintende anche alla realizzazione degli stessi da parte delle sarte. 

Coturno - Calzatura a suola molto alta usata dagli attori nell'antichità. Serviva per dare maestà al personaggio, per renderlo fuori della norma anche come statura. 

 

D

Datore luci - Oggi chiamato anche Light designer. È un tecnico fortemente specializzato che lavora in sintonia con il regista contribuendo a creare il segno visivo di uno spettacolo. Un tempo le luci venivano tutte fatte a mano; oggi, invece, si lavora molto con il computer. Alle dirette dipendenze del datore luci o light designer ci sono dei tecnici che nella cabina luci seguono ogni replica dello spettacolo garantendo il rispetto di tutte le istruzioni, intensità e posizionamento delle luci riportate sul copione. 

Debutto - È il giorno in cui uno spettacolo viene presentato per la prima volta davanti al pubblico. Si chiama anche debutto ogni prima replica in una nuova piazza o città. Nel linguaggio teatrale si dice che una compagnia fa un numero di "debutti" commisurato al numero di piazze che visita. Ovviamente il termine debutto significa anche la prima volta di un attore di fronte a un pubblico. 

Decentramento - Vuol dire portare il teatro ai quartieri, alle zone decentrate, lontane dal centro storico della città. Il Piccolo Teatro "inventa" negli anni Sessanta il decentramento in base a una vera e propria strategia culturale: non portare semplicemente degli spettacoli fuori dalla casa madre, ma creare nelle zone presecelte il tessuto connettivo di questa esperienza. Per il Piccolo, decentramento ha voluto dire i teatri quartiere, spesso tendoni da circo posti in mezzo alle case, in zone talvolta difficili anche per la disgregazione del tessuto sociale. 

Diaria - Quanto riceve un attore oltre il suo compenso per il mantenimento giornaliero durante la tournée. 

Diritto d’autore – Diritto riconosciuto dalla legge all’autore di un’opera letteraria o artistica, per la tutela, la diffusione e lo sfruttamento della stessa.

Direttore di sala - Il responsabile del buon andamento della sala teatrale. Da lui dipendono per esempio, le cassiere, le maschere, il bar, il guardaroba, ecc. 

Direttore di scena - Responsabile del palcoscenico, del suo funzionamento e dei tecnici che ci lavorano. È anche colui che dà agli attori il "tempo" della loro entrata in scena.

Drammaturgo - Chi scrive testi per il teatro. Nei paesi di lingua tedesca il drammaturgo ha anche il compito di consulente culturale di un teatro e, in questo senso, affianca il lavoro del regista.

 

E 

Epico - È il teatro che nasce in Germania su spinta di Erwin Piscator e, soprattutto, di Bertolt Brecht che stilò anche le regole fondamentali di una forma di teatro che nasceva in reazione al naturalismo (vedi). Caratteristica del teatro epico è la cosiddetta recitazione in terza persona o effetto di straniamento (vedi), che fa appello alla ragione, alla riflessione dello spettatore più che alle sue emozioni.

 

F

Fare porta - Fare entrare il pubblico in teatro e poi in sala poco prima della rappresentazione. 

Farsa - Nata già in epoca classica questa forma teatrale si sviluppa anche nel Medio Evo per merito dei giullari e resta in auge anche in epoca moderna (per esempio con autori come Feydeau e Labiche) e contemporanea (per esempio famose sono le farse estremamente grottesche dell'inglese Joe Orton).

Fondale - La stoffa nera o anche colorata che costituisce lo sfondo della scena; può scendere o salire a seconda delle necessità.

Fonico - È il tecnico che si occupa dell'installazione, del funzionamento delle apparecchiature talvolta molto sofisticate, attraverso le quali, nel corso di uno spettacolo si diffondono in sala musiche, voci, in diretta o registrate.

Forno - Fare un forno è la cosa più temuta da un direttore di teatro, da un impresario, da un attore. Significa non avere o quasi spettatori in sala.

Foyer - Detto anche ridotto, è lo spazio dove stazionano gli spettatori prima dello spettacolo o durante gli intervalli. Si trova davanti alla sala dove si recita o è ad essa collegato dai corridoi. 

 

G

Galleria - vedi Balconata.

Graticcia - È il soffitto del palcoscenico costituito da una struttura di legno o di metallo. Alla graticcia sono collegati mediante dei tiri quinte e fondali. La graticcia è fondamentale per spettacoli di una certa complessità.

 

I

Impresario - Chi organizza la compagnia per quel che riguarda l'aspetto amministrativo, organizzativo con responsabilità giuridica e fiscale.

Improvvisazione - Esercizio su di un tema dato. L'improvvisazione è stata molto importante al tempo della commedia dell'arte chiamata anche teatro all'improvviso. Oggi l'improvvisazione è uno strumento fondamentale nel lavoro dell'attore nel suo cammino verso il personaggio (vedi).

Istrione - Termine di derivazione etrusca anticamente designava l'attore. Oggi si dice istrione un attore eccessivo, che punta sull'enfasi per conquistare il successo presso il pubblico. 

 

L

Locandina - Cartello pubblicitario di piccolo formato contenente l'annuncio, il programma, e l'elenco degli interpreti di uno spettacolo.

 

M

Monologo - Breve composizione scenica comica o drammatica, in prosa o in versi, scritta per essere recitata da un solo attore. Monologo è anche una singola scena di un lavoro teatrale recitata in quel momento da un solo attore, tra i monologhi più famosi è sicuramente quello dell'Amleto Shakespeariano (Essere o non essere...). 

 

P

Padella - Luce dall'alto a carattere diffuso che illumina il palcoscenico come una luce di servizio prima e dopo lo spettacolo. Oggi pochissimo usata.

Palco - Nei teatri di tradizione, soprattutto d'opera, il palco è di primo, di secondo, di terzo ordine a seconda del piano in cui si trova, ed è una specie di balconcino che si affaccia sulla sala.

Palcoscenico - Il luogo in cui avviene l'azione, sopraelevato rispetto alla platea per permettere agli spettatori seduti la visione dell'azione. Sul palcoscenico ci sono tutti i dispositivi scenotecnici che servono allo svolgimento dello spettacolo.

Papera - Errore, spesso involontariamente comico, nel dire una parola da parte di un attore.

Performance - Interpretazione particolarmente significativa da parte di un attore. Negli anni Sessanta, al tempo della nascita dell'avanguardia teatrale, performance, termine di origine anglosassone, stava a significare uno spettacolo interpretato da una persona sola di non lunga durata spesso esclusivamente gestuale.

Personaggio - Un testo teatrale può contemplare uno o più personaggi. I personaggi sono i protagonisti di una storia.

Piazzato - Il piazzato è la disposizione delle luci di una scena.

Pièce - Termine francese che significa testo, opera. Usato comunemente per indicare un lavoro teatrale scritto.

Platea - È il luogo dove prendono posto gli spettatori, posto di fronte al palcoscenico.

Pomeridiana - Replica che si svolge di pomeriggio normalmente nei giorni festivi.

Portoghese - Chi è pronto a ricorrere a ogni sotterfugio pur di assistere gratis a uno spettacolo.

Praticabile - Piattaforma fissa o mobile che sostiene elementi scenici e personaggi. Può affiancare il palcoscenico come luogo di rappresentazione in cui si svolge un'azione contemporanea o contrapposta a quella che avviene sulla scena.

Prima - È la prima volta in cui uno spettacolo viene presentato ufficialmente al pubblico.

Proscenio - Striscia di palcoscenico più vicina al pubblico, che resta in vista anche quando si chiude il sipario. Un tempo gli attori dicevano i loro monologhi al proscenio, in modo da essere più vicini possibile al pubblico.

Prova - L'insieme del lavoro che il regista, gli scenografi, i costumisti, gli attori, i tecnici compiono prima di arrivare alla definitiva messa a punto di uno spettacolo. Si comincia con le prove a tavolino in cui si legge il copione e il regista spiega la sua idea del testo, il modo in cui ipotizza la creazione dello spettacolo e si continua dopo qualche giorno di tavolino con le prove in piedi, cioè con gli attori in palcoscenico ma ancora senza i costumi dei loro personaggi. Solo nei teatri con mezzi maggiori gli attori possono cominciare le prove in piedi nelle scene già montate.

Provino - Un attore si presenta con un pezzo a memoria, da recitare di fronte a un regista e al suo staff al momento delle audizioni che normalmente si fanno per cercare gli interpreti giusti per un determinato ruolo.

Pubblico - Croce e delizia del teatrante. È l'insieme di persone, gli spettatori, per cui ogni sera si va in scena.

 

Q

Quarta parete - È la parete immaginaria, inventata dal teatro naturalista, che separa gli attori dal pubblico, costretto quasi a "spiare" quanto avviene in scena. La quarta parete può essere simbolicamente rotta, infranta, quando la convenzione di separatezza venga abbandonata per il coinvolgimento fisico o emozionale del pubblico.

Quinta - Striscia di stoffa che scende dall'alto fino al piano del palcoscenico chiudendolo ai lati. Da qui l'espressione d'uso teatrale "stare in quinta" cioè non essere visibili allo spettatore ma pronti ad entrare in scena quando la storia lo richieda.

 

R

Recensione - Analisi critica di uno spettacolo appena andato in scena pubblicata su di un quotidiano o su di una rivista ma anche detta per radio o televisione. Una recensione può essere positiva o negativa. In quest'ultimo caso è detta stroncatura.

Recital - Termine inglese che definisce uno spettacolo per attore solo recitato e magari anche cantato e ballato.

Regista - Chi tiene le fila dello spettacolo sia dal punto di vista artistico che organizzativo in modo che il risultato sia senza squilibri e di alto livello artistico. Funzione affermatasi soprattutto in Germania nella seconda metà dell'Ottocento, la regia ha avuto diritto di cittadinanza in Italia piuttosto tardi. Basti pensare che il termine regia, derivato dal tedesco, è stato introdotto nel vocabolario Migliorini della lingua italiana solo nel 1932. In Italia la regia ha mosso con difficoltà i suoi primi passi negli anni Trenta scontrandosi immediatamente con lo strapotere del grande attore detto anche "mostro sacro". Ma si è affermata con forza e creatività soprattutto dopo la seconda guerra mondiale con nomi come Luchino Visconti, Giorgio Strehler, Orazio Costa. Subito dopo il '68 anche la funzione del regista è stata messa in crisi da un'idea della regia collettiva, di gruppo. Poi c'è stata la moda degli attori che hanno cominciato a dirigere se stessi. Ma ancora oggi regia significa garanzia di una messinscena aperta alla cultura, innovatrice, poco incline all'autocelebrazione.

Repertorio - L'insieme della produzioni che caratterizzano un teatro costituendone la storia e che possono essere riprese in qualunque momento. Per un attore il termine significa i ruoli, le parti che è in grado di recitare, che appartengono alle sue caratteristiche di interprete.

Replica - Le rappresentazioni di uno spettacolo che vengono dopo la prima o, se si è in tournée, il debutto.

Ribalta - La parte più esterna del palcoscenico che segna il confine fra il proscenio e la platea. Anni fa la ribalta era corredata di luci, chiamate "luci della ribalta" che illuminavano da sotto in su gli attori. Oggi questo tipo di luci è stato spazzato via dai moderni sistemi di illuminazione. 

 

S

Sarta - È chi fa i costumi, basandosi su disegni della (o del) costumista. Spesso anzi l'affianca con la sua esperienza nella scelta dei materiali e delle stoffe da usare. Nei teatri più importanti c'è una sartoria con una o più sarte che, spesso, nel loro lavoro, devono fare i conti con i desideri, non sempre realizzabili, di scenografi e costumisti. La sarta, che sta anche a contatto con gli attori per le prove, spesso faticose, dei costumi, deve possedere, per sopravvivere, un carattere soave o determinato.

Scena - Nel teatro antico era la piattaforma fissa su cui recitavano gli attori. Oggi sta a significare l'ambiente in cui avviene l'azione.

Scenografo - Chi, in sintonia con il regista, studia l'ambientazione, le caratteristiche dello spazio in cui si inserisce l'azione teatrale.

Scenotecnico - Chi costruisce le scene progettate dallo scenografo. Uno scenotecnico deve conoscere molto bene non solo i materiali di cui si serve ma anche le caratteristiche del palcoscenico in cui vanno realizzati i progetti dello scenografo.

Servo di scena - Chi ha il compito di portare dentro e fuori dal palcoscenico oggetti, attrezzi. Oggi il servo di scena è una figura in via di estinzione, sostituita dalla specializzazione dell'attrezzista o del vestiarista che ha il compito di sovrintendere alla vestizione dell'attore principale.

Show - Termine di origine anglosassone che significa spettacolo e che si può adattare sia al teatro musicale che a quello di prosa. Show sta anche a significare l'esibizione o il comportamento sopra le righe di un attore, di un regista e di un teatrante in senso lato. Lo show ha le sue leggi ferree che possono essere economiche (show-business) o di comportamento. Molte volte, per esempio, leggiamo sui giornali, in occasione della morte di un grande dello spettacolo che, malgrado tutto, the show must go on, lo spettacolo deve andare avanti.

SIAE - La Società Italiana degli Autori ed Editori è un organismo per la protezione delle opere dell'ingegno ed è riconosciuta come ente pubblico economico. Unisce autori, editori ed altri titolari di diritti d'autore e ne difende i diritti sulle opere affidate alla sua tutela in Italia ed all'estero. La SIAE autorizza le utilizzazioni delle opere da essa tutelate, incassa le somme richieste per il rilascio delle autorizzazioni e ripartisce tali somme agli autori ed editori delle opere utilizzate. Esercita, in sostanza, una funzione d'intermediazione fra chi crea un'opera e chi la utilizza.

Sipario - Tendaggio di stoffa, spesso di velluto rosso, che nasconde la scena agli occhi dello spettatore. Il sipario che è aperto orizzontalmente, secondo tempi precisi da un siparista, può anche essere preziosamente dipinto. Oltre al sipario di stoffa esiste un altro tipo di sipario: quello di ferro, detto mangiafuoco, importantissimo per preservare le scene e gli attori dagli incendi. Brecht sostituì nel suo teatro il sipario di velluto rosso per lui connaturato al teatro borghese, illusionistico, con un sipario a mezza altezza di tela di colore neutro che togliesse qualsiasi falsa magia all'evento teatrale, facendo intravvedere al di là del filo, le scene già pronte, le luci già accese, ecc.

Sottopalco - Ambiente sottostante il palcoscenico che può essere usato anche come deposito per gli attrezzi.

Spalla - Attore che offre un supporto insostituibile al protagonista sostenendone la recitazione, il ritmo. La spalla è fondamentale nel teatro comico.

Straniamento - In Brecht l'effetto di straniamento è il processo che permette a un attore il distacco dal personaggio che interpreta, verso il quale si comporta come se lo guardasse dal di fuori, da cui l'affermazione "recitare in terza persona".

Suggeritore - Ruolo importantissimo quando gli spettacoli venivano provati pochissimo. Allora il suggeritore stava nella buca. Oggi invece il suggeritore è visibile solamente alle prove, mentre durante le repliche sta in quinta.

 

T

Taglio - Un fascio di luce che illumina lateralmente o diagonalmente un attore o che evidenzia una parte di scena o un oggetto.

Tinca - Parola che definisce un ruolo secondario di non molta soddisfazione per un attore ma fondamentale per lo svolgersi dell'azione.

Tournée - Le località diverse in cui viene rappresentato uno spettacolo secondo una precisa organizzazione.

Trovarobe - Chi è addetto alla ricerca di oggetti che servono a uno spettacolo e che non sono costruiti appositamente.

Truccatore - Chi ha per compito quello di inventare un trucco adatto a un determinato personaggio in sintonia con la chiave del regista e con la caratteristiche della recitazione prescelta e anche del costume del personaggio in questione. Un trucco può essere elaboratissimo ma dare l'impressione di essere assolutamente naturale oppure essere aiutato da posticci di ogni genere. Importantissimi per la buona riuscita del lavoro di un truccatore sono i materiali che si usano per il trucco che devono essere di ottima qualità e soprattutto resistenti al sudore. 

 

Z

Zanni - Personaggio di servo della Commedia dell'Arte ora buono e un po' sciocco, ora scaltro e astuto. Gli zanni portano sempre la maschera sul volto. Fra i personaggi di zanni più noti Arlecchino, Brighella, Pulcinella.