Quando il cielo baciò la terra
breve rappresentazione dal Magnificat di Alda Merini
Rappresentato a Cislago (VA) il 17 novembre 2002
Regia di Luigi Farioli
Con Carla Mantegna, Donata Merlo
Realizzato
su richiesta della Pro Loco di Cislago per introdurre la presentazione dei
restauri del presbiterio della chiesa di Santa Maria della Neve di Cislago,
si tratta di una breve rivisitazione (della durata di dieci minuti)
liberamente ispirata al Magnificat della poetessa Alda Merini.
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Carla Mantegna |
Donata Merlo, Carla Mantegna | Carla Mantegna |
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Donata Merlo, Carla Mantegna | Donata Merlo, Carla Mantegna |
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Donata Merlo |
Carla Mantegna, Donata Merlo | Carla Mantegna |
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Il Notiziario |
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La Settimana |
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Il Notiziario |
IL
RESTAURO DI SANTA MARIA DELLA NEVE Per analizzare il restauro di Santa Maria
occorre fare una breve introduzione sulla sua storia. La
chiesa di S. Maria è già presente nella località Sciate (poi in Siate,
poi insiata e quindi inziata) di Cislago già nel 1256 come segnala il
Liber Sancrotum di Goffredo di Bussero ; e dalla metà del cinquecento
viene intitolata S. Maria della neve. La
chiesa era di proprietà di una “scuola” o confraternita laica molto potente
, quasi una corporazione, che
traeva le sue ricchezze dal commercio della lana con i Visconti e con i frati
Umiliati , pionieri della lavorazione della lana , che erano presenti in Cislago
con 2 conventi. La
“scuola” di S. Maria era autonoma sia dalla chiesa
locale che dal feudatario di Cislago e godeva di un proprio beneficio
formato da donazioni terriere fatte alla chiesa. La
chiesa verrà anche usata come
ospedale nelle varie epidemie e come
scuola, data la presenza di un canonico. Nel
1806 sotto il regime napoleonico viene soppressa la “scuola” e venduto il
suo beneficio che nei secoli ha garantito il suo mantenimento economico. L’impianto
attuale della chiesa si presenta formato da 3 corpi costruiti in epoche
differenti:
L’edificio principale: con forma ad aula unica e a pianta rettangolare con 5 piccole nicchie semicircolari ricavate nello spessore murario e affrescate con soggetti sacri di mano cinquecentesca.
Il presbiterio: ha pianta rettangolare della fine del ‘500 con soffitto a volta e ampiamente affrescato
La cappella di S.Antonio da Padova: ha pianta rettangolare con soffitto a volta ed è stato inserito nel corpo centrale della chiesa all’inizio del 1700.
La
priorità nel restauro è stata data all’abside perché era la parte più
soggetta a crolli d’intonaco. Già
nel 1597 il presbiterio era solcato da lesioni ed è anche presente un ampio
rifacimento pittorico ottocentesco dovuto ad un crollo parziale dell’affresco
della visita di Maria ad Elisabetta. I
soggetti rappresentati nel presbiterio sono : sul fondo la nascita di Maria, a
sinistra la visita di Maria ad Elisabetta, a destra la miracolosa nevicata
del 5 agosto in Roma , sulle lunette gli angeli musicanti e sulla volta la
gloria di Maria . Gli
affreschi seicenteschi erano in stato precario dovuto a dissesti statici
,ancora visibili all’esterno della chiesa, che partendo dalle fondamenta
solcavano con enormi crepe gli affreschi laterali, le lunette e la volta
stessa causando in alcuni punti un cedimento di oltre 2cm di parti della volta. In
corrispondenza delle maggiori crepe e lungo la parte inferiore degli affreschi
erano presenti rigonfiamenti e distacchi degli strati d’intonaco. Inoltre
vi era la presenza di umidità per risalita capillare dal terreno che provocava
muffe , sollevamenti e distacchi dei colori. La
situazione più critica era a sinistra del presbiterio perché vi erano anche
infiltrazioni d’acqua provenienti dal tetto e dalla finestra. E
tutti gli affreschi presentavano spessi depositi di polveri e di nerofumo; oltre
ad una patina biancastra dovuta all’umidità, lacune della pellicola pittorica
caduta con fenomeni di polverizzazione soprattutto nei colori verdi e rosa. Si
è intervenuti con le seguenti operazioni:
Preconsolidamento del film pittorico con carta giapponese e alcool polivinicolo
Consolidamento in profondità degli strati di intonaco staccati con iniezioni di malta fluida
Riposizionamento delle parti staccate con puntelli
Estrazione dei sali di risalita con idrossido di bario
Pulitura delle superfici pittoriche
Rimozione delle stuccature incompatibili
Eliminazione di attacchi biologici
Stuccatura delle lacune
Integrazione pittorica ad acquerello per le lacune
Ritensionamento e posa di nuove catene metalliche(tiranti)
Si è intervenuti anche sulla sacrestia solcata da innumerevoli e profonde lesioni strutturali già presenti anticamente e aggravate dal ciclone del 1910 e che mettevano in pericolo la solidità del soffitto a doppia vela. L’intervento complessivo è stato di 56800 E (c.a. £ 100 Milioni) di cui:
12900 E (c.a. £ 25 Milioni) dai cislaghesi e Pro-Loco
12900 E (c.a. £ 25 Milioni) dalla Provincia di Varese
25800 E (c.a. £ 50 Milioni) dalla Fondazione Cariplo
Inoltre
sono stati sostituite alcune finestre absidali mettendone delle nuove di colore
più chiare e ca ribalta per aerare la chiesa. È
stato rifatto l’impianto elettrico del presbiterio e dovranno essere
restaurate le panche poste alle pareti laterali. Questi
ultimi interventi in parte sono stati gratuitamente offerti e per i restanti ha
contribuito l’incasso della festa agostana di S. Maria. Il
primo difficile passo è stato fatto e i risultati sono tutti da ammirare !!!. Il
secondo lotto dei restauri prevederebbe l’intervento nella Cappella di
S.Antonio. L’inserimento
della settecentesca cappella è avvenuto senza legare la nuova
struttura alle mura perimetrali già esistenti. Col
tempo la cappella ha subito uno spostamento nella parte superiore di oltre 2 cm
verso l’esterno staccandosi dal resto della chiesa. Lo
spostamento ben visibile ha creato una profonda lesione che interessa in tutta
la sua altezza un lato della cappella. La
cappella di S.Antonio da Padova ha soffitto a botte e presenta nel centro la
nicchia con la statua di S.Antonio , ai lati rappresentazioni simboliche , sulla
volta decorazioni con la centro la gloria di S. Antonio. L’importo
totale si aggira sui 25800E (c.a.£ 50Milioni) che saranno utilizzati per il
restauro degli affreschi, il ripristino e consolidamento strutturale
dell’intera cappella e per il restauro della espressiva
statua di S. Antonio molto danneggiata. Per
il pagamento di questo importo si fa affidamento sui cislaghesi e sul Rotary
Club di Saronno che ha promesso un sostegno per il restauro di S.
Maria. Terminato il I° lotto
dei restauri è doveroso ringraziare la Pro-Loco di Cislago che ha saputo
gestire un così delicato intervento di recupero non solo strutturale ma anche
del recupero del forte legame dei cislaghesi al loro santuario ; infatti
sono state le persone più modeste che hanno dato il maggiore contributo al
restauro in risposta alle frequenti grazie ricevute dalla miracolosa immagine
della madonna incinta. Un
doveroso ringraziamento alla D.ssa arch.Paola Bassani che ha guidato con molta
abilità il cantiere , ha coadiuvato la pro-loco nel disbrigo delle
pratiche burocratiche ed è stata sempre disponibile ad esaudire ogni richiesta.
La
D.ssa
Bassani seguirà lo svolgimento del restauro del II° lotto anche se in attesa
di un bambino aspettato da tempo; ricompensa da qualcuno attribuita alla Madonna
Incinta per l’ottimo lavoro eseguito. Da
ringraziare anche gli operatori del Laboratorio del Restauro che operando nel
santuario hanno subito notato l’interesse profondo dei cislaghesi per il
santuario e hanno voluto così capirne l’origine approfondendo la loro
conoscenza sull’oggetto del loro intervento. In
ultimo, ma non per questo meno importante, sarà la collaborazione con
un’associazione onlus di studi storici della Brianza che , grazie ai suoi
collegamenti con l’ archivio di stato di Milano, la Biblioteca Ambrosiana , il
politecnico di Milano e ad associazioni archeo-speleologiche ; aiuterà
gratuitamente a colmare la lacunosa storia delle chiesa di Santa Maria e dei
suoi affreschi. E’ stato
faticoso arrivare fino a questo punto ma quando si ammirerà il presbiterio
nella sua ritrovata bellezza sarà la ricompensa di tutti coloro che si sono
dati da fare per portare avanti il restauro , ma allo stesso modo sarà il
monito per continuare con il contributo di tutti i cislaghesi a far
risplendere nella sua totalità e bellezza il prezioso “Scrigno di Maria”.
Dalla chiesa di Santa Maria della neve Abramo Morandi
(materiale fornito dalla pro-loco di Cislago)