Giorno della Memoria

in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico

e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti

Elaborazione del testo di  Luigi Farioli 

Persone della commemorazione:

Prima voce (maschile)

Seconda voce (femminile)

Attori che accendono le fiaccole della Memoria

PRIMA VOCE – Mai potrei dimenticare quel silenzio notturno che mi privò, per tutta l’eternità, del desiderio di vivere. Mai dimenticherò quei momenti che uccisero il mio Dio e la mia anima, e ridussero i miei sogni in polvere.

SECONDA VOCE – Alla luce di una candela m'addormento

forse per capire un giorno

che io ero una ben piccola cosa,

piccola come il coro dei 30.000,

come la loro vita che dorme

laggiù nei campi,

che dorme e si sveglierà,

aprirà gli occhi

e per non vedere troppo

si lascerà riprendere dal sonno ….

PRIMA VOCE – Shoah, catastrofe, distruzione.  Attuazione di un meticoloso  progetto per lo sterminio di un popolo. (pausa) Migliaia di treni, nella loro forsennata corsa, portarono nei campi di sterminio e di prigionia di Auschwitz, Dachau, Mauthausen, Hersbruck, Harteim, Gusen, Flossemburg, Linz, Ebensee, Zillembau milioni di persone che trovarono la morte e, tra questi, vogliamo ricordare tutti gli uomini e le donne di Mozzate, Turate, Guanzate, Appiano Gentile, Tradate, Carbonate, Limido Comasco, Como, Erba, Fino Mornasco, Cantù, Gravedona, Colico e di molti altri paesi della provincia di Como che non fecero più ritorno.

SECONDA VOCE – 187 persone. Di alcune conosciamo solo il loro nome. La loro vita ci fu portata via per sempre da quei treni, il loro ricordo ed il loro sacrificio è vivo in noi.

(si sentirà il rumore della partenza di un treno. Gli attori, durante la lettura dei nomi dei deceduti,  accenderanno le 187 fiaccole della Memoria)  

 (si sentirà il rumore dell’arrivo di un treno)

PRIMA VOCE – Voi che siete sicuri

nelle vostre tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera

il cibo caldo e i visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no.

SECONDA VOCE – Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d’inverno.

PRIMA VOCE – Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole.

Scolpite nel vostro cuore

Stando in casa andando per via

Coricandovi alzandovi;

Ripetete ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il loro viso da voi.

SECONDA VOCE – Il 27 Gennaio del 1945, le armate russe entrarono ad Auschwitz mettendo la parola fine alla più grande tragedia del ventesimo secolo. Oggi, a distanza di 59 anni, è importante che la memoria non sia solo lutto e dolore ma patrimonio dell'anima e della mente.

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