Paolo Croci

Gli Amici del Teatro - Settanta anni di tradizione a Mozzate

La compagnia femminile

Più sopra. abbiamo accennato alla sua esistenza a fianco di quella maschile. Gravitando attorno all'ambiente dell'Oratorio e dell'Asilo "Regina Elena" (che era ubicato all'attuale Centro Civico) aveva in suor Rosetta l'organizzatrice, la regista e l'ideatrice prima di tutti gli spettacoli. 

Questa filodrammatica operò per circa dieci anni dal 1946 al 1956 e offrì grandi interpretazioni al pubblico, soprattutto con La nemica, Addio alle armi, La Zingara del Volga (quattro atti drammatici che vennero ripresi da tutte le compagnie femminili di Mozzate e San Martino), Il vestito di seta azzurra, nel 1953-54 e Biancaneve e i sette nani, l'ultimo loro spettacolo del 1956 e replicato più volte. Altri lavori degni di nota sono senza dubbio Improvvisata, Senza parole e Il lavoro nobilita. Alla fine di ogni spettacolo c'era l'immancabile "farsa", in uso anche presso la Compagnia maschile. 

I successi ottenuti furono decretati da numerosi particolari: la Compagnia fu tra le prime a portare innovazioni nel campo teatrale. Possedeva numerosi scenari dipinti, che venivano appesi arrotolati alle quinte; nel momento del bisogno bastava srotolarli ed erano subito pronti. Utilizzava costumi ricchi e raffinati: introdusse la consuetudine di noleggiare gli abiti di scena a Milano, soprattutto per Il vestito di seta azzurra, o di farsi prestare dalle famiglie nobili del paese abiti alla moda, che stuzzicavano anche la civetteria femminile nell'indossarli. 

Per le musiche le ragazze erano all'avanguardia; spesso utilizzarono un grammofono ma non disprezzarono neppure la musica suonata dal vivo: con Natalia la Rossa, vi furono per la prima volta musiche di scena, e non solo di contorno; fu eseguito al pianoforte il Concerto di Varsavia. 

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